Cosa posso fare se vivo in un condominio dove i vicini fanno troppo rumore? Ci sono leggi stabiliscono se i condomini possono fare inquinamento acustico, quanto, a che ora e come posso tutelarmi nel mio immobile, io cittadino?
La cronaca italiana è piena di casi di liti tra condomini. Discussioni che spesso degenerano in maxi risse e in casi estremi anche in delitti. I vicini rumorosi rappresentano un problema molto diffuso nei condomini e forse il principale motivo di litigio tra le famiglie.
A volte si capita in un condominio dove ci sono dei bambini piccoli che possono disturbare per tutto il giorno, mentre una persona magari deve dormire perchè ha fatto i turni lavoratovi di notte, come fare, allora?
Andiamo a verificare cosa si può considerare rumore e disturbo della tranquillità del palazzo.
A volte si capita in un condominio dove ci sono dei bambini piccoli che possono disturbare per tutto il giorno, mentre una persona magari deve dormire perchè ha fatto i turni lavoratovi di notte, come fare, allora?
Andiamo a verificare cosa si può considerare rumore e disturbo della tranquillità del palazzo.
Condominio: vicini rumorosi le norme di legge
Le legge italiana prevede una tutela contro i rumori molesti dei vicini sia in sede civile che penale ed amministrativa. Il Codice Civile tratta la casistica dei vicini rumorosi negli articoli 844 e 2043. La norma 844 del Codice Civile recita che il proprietario di un fondo non può fare nulla per impedire le immissioni di fumo, calore, scuotimento o rumore proveniente dal fondo del vicino, a meno che queste non superino i limiti della normale tollerabilità. Bisogna cercare di sopportare il più possibile a meno che le azioni del vicino non arrechino un problema per la normale convivenza.
L’articolo 659 comma 1 del Codice Penale condanna il disturbatore condominiale, quando questo danneggia il “disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone” con dei rumori che impediscano o rendano molto difficile la quiete ed il riposo dei vicini di tutto il condominio o di gran parte di quest’ultimo.
Cosa si intende per un rumore molesto
Il rumore è molesto se lede la tranquillità pubblica. I parametri per delimitare la tollerabilità dei suoni sono basati sulla sensibilità media delle persone. La durata del suono fastidioso non è sempre rilevante. Anche un rumore improvviso e di non larga durata può essere molto fastidioso.
Non è perseguibile penalmente il vicino “rumoroso” che danneggia solo uno dei vicini del palazzo. Si tratta in questo caso di illecito civile a cui il disturbatore dovrà rispondere con un risarcimento dei danni, senza essere sanzionato penalmente.
Il reato di disturbo può essere punito con l’arresto fino a mesi 3 o con una multa.
Le immissioni rumorose – inquinamento acustico
Tra i rumori molesti possono rientrare l’abbaiare di cani, il suono di una batteria o di un pianoforte, i bambini che urlano, il rumore dei tacchi, il martello o trapano della domenica mattina. Immissioni rumorose che possono compromettere il nostro benessere psico-fisico. Nei casi più gravi il rumore proviene dell’appartamento accanto e può essere così molesto da dover ricorrere all’autorità.
Il regolamento condominiale contempla una o più clausole che vietano ai condomini di porre in essere attività tali da arrecare disturbo agli altri negli orari destinati al riposo. Chiunque vede la propria tranquillità psico-fisica danneggiata, può e deve pretendere la cessazione dell’attività molesta, nonché un eventuale adeguato risarcimento danni.
Assenza di esplicita regolamentazione condominiale
La materia è regolamentata da numerose fonti normative di carattere privato e pubblico (art. 844c.c, art. 959c.p., costituzione art. 32, legge quadro n. 447/95 e tutti i suoi decreti attuativi, molteplici normative di settore). Tutte le normative italiane sul rumore prevedono che si limitino le immissioni dello stesso durante tutto l’arco della giornata. Nel diritto privato sono ritenute moleste le immissioni rumorose che superano di 3 decibel il rumore di fondo della zona di interesse. Il fatto che un rumore venga percepito non significa anche che sia intollerabile. La materia delle immissioni non può non passare da una valutazione dei fatti da farsi per ogni singola situazione e si rimette alla discrezionalità del giudice, che non significa decisione arbitraria, ma convincimento su dati di fatto.
Come proteggersi dai rumori molesti
Occorrerebbe seguire varie fasi prima di adire le vie legali. Da non escludere la risoluzione con una discussione cortese ma decisa con il vicino che disturba. Gran parte dei “disturbatori” potrebbe non rendersi conto del fastidio arrecato. Se questo non sortisse gli effetti desiderati sarebbe utile rivolgersi all’amministratore e sottoporre “il problema rumore” all’assemblea condominiale.
Espletati tutti i tentativi di riconciliazione e mediazione, conviene inviare una diffida, con raccomandata, contenente non solo i dati identificativi vostri e dell’alloggio, ma l’intimazione di limitazione o cessazione delle immissioni rumorose che vi arrecano danni.
In caso di mancanza di riscontro, bisognerà rivolgersi ad un avvocato e adire l’autorità giudiziaria, denunciare ai Carabinieri o alla Polizia di Stato o presentare un esposto presso il Comune di competenza. In quest’ultimo caso il Comune interverrà con i propri tecnici, o attraverso l’A.R.P.A (Agenzia Regionale Protezione Ambientale), che valuterà l’accettabilità del rumore.