Le tasse sulle azioni di Poste italiane, corrispondono al 26% del reddito su capitale.
La nuova legge in vigore dal luglio 2014 ha fatto aumentare questa aliquota ( che anni indietro era del 10%) , prima al 20 % e poi da luglio scorso a ben il 26%.
I Governi dal 2010 ad oggi hanno quindi deciso di dare una grossa stretta alla finanza italiana, aumentando di oltre il 100% le tasse sui guadagni che si potevano fare con gli strumenti finanziari, e lasciando solo alcuni strumenti finanziari statali ( Bot, CCT, Buoni Fruttiferi Postali) con una tassazione di ‘solo’ il 12,5%, ma come sanno tutti questo tipo di investimenti fruttano pochissimo durante l’anno solare, si e no i soldi che si perdono con una normale inflazione.
Ma cosa si intende per “reddito su capitale“?
Quante tasse si pagano sulle azioni di Poste italiane:
- Per ‘reddito di capitale’, si intendono i dividendi delle azioni, oppure – nel caso che si vendano – la differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto.
Facciamo un esempio su un pacchetto minimo di azioni di Poste, cioé 3.500 euro:
- Se avrò un dividendo di 100 euro, allora pagherò 26 euro di tasse sulle azioni di Poste.
- Se venderò queste azioni a 4.500 euro, ( guadagnandoci 1.000 euro) allora su questo guadagno pagherò 260 euro.