Tasse sul TFR: come pagarne di meno investendo
TFR: tasse, scelte e strategie per pagare meno

Cos’è il TFR e come viene tassato

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una quota differita della retribuzione (circa il 6,91% della retribuzione annua lorda) che matura ogni anno. Può restare in azienda o essere conferito alla previdenza complementare (fondo negoziale, fondo aperto o PIP). La sua tassazione dipende dalla scelta.

Tassazione TFR: le tre componenti principali

  • Tassazione separata al momento della liquidazione (se il TFR resta in azienda): si applica un’aliquota media IRPEF calcolata dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei redditi di alcuni anni precedenti.
  • Imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR in azienda: 17% sulla sola rivalutazione annuale (1,5% fisso + 75% dell’inflazione).
  • Tassazione agevolata dei montanti in previdenza complementare: l’importo accumulato è tassato dal 15% al 9% (riduzione di 0,3% per ogni anno eccedente il 15° fino a min. 9%). I rendimenti maturano nel fondo e sono tassati a monte con imposte sostitutive (aliquota standard 20% con meccanismi di attenuazione per titoli di Stato).

Le scelte possibili: lasciare il TFR in azienda o investirlo

Se lasci il TFR in azienda, godi della rivalutazione legale e paghi il 17% sulla rivalutazione e la tassazione separata alla fine. Se lo versi a un fondo pensione, ottieni: tassazione finale agevolata (15% → 9%), eventuale contributo del datore di lavoro (se previsto dal contratto), e deducibilità fiscale dei contributi aggiuntivi personali (fino al limite vigente) — attenzione: la sola quota TFR non è “deducibile†perché non è un costo a tuo carico, ma far confluire il TFR nel fondo è la chiave per beneficiare dell’aliquota finale ridotta. Per scoprire tutti i modi per investire il TUO TFR leggi qui.

Opzione Tassa annuale rendimenti Tassa alla fine Pro Contro
TFR in azienda 17% sulla rivalutazione Tassazione separata (aliquota media) Semplice, garantito da legge (formula rivalutazione) Niente contributo datore (dove previsto nei fondi), aliquota finale spesso > 15%
Fondo pensione negoziale/aperto Rendimenti tassati in capo al fondo (aliquote sostitutive) 15% → 9% sul montante imponibile Aliquota finale ridotta, possibile contributo azienda, deducibilità dei contributi personali Rischio mercato (linee più o meno prudenti), vincoli di uscita/anticipazioni
PIP (piano individuale pensionistico) Come i fondi aperti (imposte sostitutive sui rendimenti) 15% → 9% Flessibilità contrattuale, ampia gamma linee Costi talvolta più elevati, attenzione a penali/fee

Obiettivo: pagare meno tasse sul TFR

La via principale per ridurre la tassazione complessiva è convogliare il TFR nella previdenza complementare, così da portarsi a casa un’aliquota finale tra il 15% e il 9% sul montante imponibile (decresce dello 0,3%/anno oltre il 15° anno di partecipazione). Se resti tutta la carriera, l’aliquota di uscita può avvicinarsi al 9%. Inoltre, se il tuo CCNL prevede un contributo del datore, rinunciarvi è spesso un costo opportunità elevato.

Checklist rapida per pagare meno

  • Valuta il conferimento del TFR a un fondo (negoziale se disponibile, altrimenti aperto/PIP).
  • Sfrutta il contributo del datore (dove previsto): è “denaro gratisâ€.
  • Se puoi, aggiungi contributi personali deducibili (limiti vigenti): doppio beneficio (fiscale oggi, aliquota ridotta domani).
  • Allunga l’orizzonte: oltre i 15 anni l’aliquota finale si riduce anno dopo anno fino al 9%.
  • Scegli una linea di investimento coerente con età e rischio, per far lavorare il montante.

Esempio numerico semplificato

Supponiamo un lavoratore con RAL 30.000€ e TFR annuo ≈ 2.070€. Consideriamo 20 anni.

Scenario Ipotesi rendimento Tassazione lungo il cammino Tassazione finale
TFR in azienda Rivalutazione legale (1,5% + 75% inflazione) 17% solo sulla rivalutazione Tassazione separata (aliquota media)
Fondo pensione Linea bilanciata 3–4% medio annuo (ipotesi) Imposte sostitutive sui rendimenti in capo al fondo 15% → 9% sul montante imponibile

Stima semplificata carico fiscale finale (minore è meglio)
TFR in azienda

Fondo pensione (20+ anni)

Nota: visualizzazione indicativa per confrontare l’aliquota effettiva finale; non è un calcolo ufficiale.

Tip pratico: Se il tuo contratto collettivo prevede un matching del datore (ad esempio 1%–2% della RAL), il conferimento a un fondo pensione può superare nettamente il TFR in azienda, anche a parità di rendimenti, grazie al “bonus†aziendale e all’aliquota finale agevolata.

Anticipazioni e uscite: impatti fiscali

  • Fondi pensione: anticipazioni per spese sanitarie e per altre finalità hanno regimi fiscali diversi (sanitarie con aliquote ridotte come in uscita, altre casistiche spesso al 23%). In caso di RITA (rendita integrativa temporanea), si applicano di norma le aliquote agevolate 15%→9%.
  • TFR in azienda: preavvisi, dimissioni, licenziamenti, ecc. portano al computo della tassazione separata sull’imponibile TFR liquidato.

Errori comuni da evitare

  1. Ignorare il contributo del datore dove previsto: è uno dei principali vantaggi economici.
  2. Orizzonte troppo breve: la riduzione 15%→9% premia la partecipazione di lungo periodo.
  3. Linea d’investimento incoerente con età e rischio: può vanificare i benefici fiscali se i rendimenti sono instabili rispetto alle tue esigenze.

Metodo operativo per scegliere

  1. Verifica CCNL: c’è contributo datore se conferisci al fondo negoziale?
  2. Stima aliquota media futura (TFR in azienda) vs aliquota agevolata del fondo (15%→9%).
  3. Confronta costi (negoziale, aperto, PIP) e scegli la linea coerente (garantita, obbligazionaria, bilanciata, azionaria…)
  4. Decidi i contributi personali: l’eventuale deducibilità accelera il vantaggio fiscale complessivo.
  5. Monitora annualmente e adegua la linea quando cambia il tuo profilo rischio/età.


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Strategie per pagare meno tasse sul TFR investendo

Qui raccogliamo strategie legittime, semplici e replicabili per ottimizzare il carico fiscale del TFR nel tempo.

1) Conferire il TFR al fondo

Accesso all’aliquota finale agevolata (15%→9%) e, se disponibile, contributo datore.

2) Aggiungere contributi personali

I contributi possono essere deducibili entro i limiti; aumentano il montante e migliorano l’efficienza fiscale.

3) Ottimizzare la seniority

Restare iscritti a lungo riduce l’aliquota finale fino al 9%.

4) Scegliere la linea giusta

Più anni davanti ⇒ maggiore quota azionaria possibile; vicino alla pensione ⇒ linee difensive/garantite.

Casi pratici

Caso A — 25 anni, primo impiego, CCNL con contributo datore

  • Azione: conferire TFR al fondo negoziale; aggiungere contributo personale minimo per sbloccare il matching.
  • Linea: bilanciata/azionaria (orizzonte ≥35 anni).
  • Effetto: montante più alto e aliquota finale potenzialmente vicina al 9%.

Caso B — 45 anni, RAL media, nessun contributo datore

  • Azione: fondo aperto/PIP con costi contenuti; contributi personali se deducibili.
  • Linea: bilanciata/obbligazionaria dinamica (orizzonte 20 anni).
  • Effetto: aliquota finale 12–13% (stima) a fine carriera, migliore della tassazione separata media.

Caso C — 58 anni, vicino alla pensione

  • Azione: valutare conferimento per accedere alla RITA se serve un ponte di reddito.
  • Linea: prudente/garantita per minimizzare volatilità.
  • Effetto: aliquote in uscita agevolate; gestione ordinata del cash flow pre-pensione.

Mini-calcolatore “carta e pennaâ€

Passo TFR in azienda Fondo pensione
1. Stima montante lordo Somma TFR annui + rivalutazioni Somma TFR conferito + contributi + rendimenti netti
2. Tasse “in corsa†17% solo sulla rivalutazione Imposte sostitutive su rendimenti nel fondo
3. Tasse “finali†Tassazione separata 15% → 9% sul montante imponibile

FAQ – Domande frequenti

1) Se lascio il TFR in azienda pago sempre di più?

Non sempre, ma spesso la combinazione “contributo datore + 15%→9%†rende il fondo più efficiente.

2) Posso cambiare idea?

Sì: puoi trasferire tra forme pensionistiche o modificare la linea, secondo regole e tempi del contratto.

3) E se mi servono soldi prima?

Esistono anticipazioni (sanitarie, prima casa, altre esigenze) con regimi fiscali differenti; informati sui dettagli prima di richiedere.

4) Il fondo pensione è rischioso?

Dipende dalla linea. Le garantite sono conservative; le azionarie oscillano ma rendono di più nel lungo periodo.

5) Che differenza c’è tra negoziale, aperto e PIP?

Il negoziale è legato al CCNL (spesso costi bassi e contributo datore); l’aperto e il PIP sono individuali, con ampia scelta e costi variabili.

Schema riepilogativo a colpo d’occhio

  • Resti in azienda → 17% su rivalutazione + tassazione separata finale.
  • Conferisci a fondo → imposte sostitutive sui rendimenti + 15%→9% in uscita.
  • Contributo datore (se previsto) → aumento montante senza extra rischio fiscale.
  • Contributi personali → deducibilità oggi e aliquota ridotta domani.

Conclusioni operative

Per pagare meno tasse sul TFR la strada maestra è investire tramite previdenza complementare. Il vantaggio fiscale (15%→9% in uscita), sommato all’eventuale contributo del datore e alla possibilità di contributi deducibili, rende questa scelta in media più efficiente del TFR lasciato in azienda. La chiave è selezionare una linea coerente con il tuo orizzonte e rivederla nel tempo.

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Disclaimer educativo: contenuti a scopo informativo. Le regole fiscali e previdenziali possono cambiare. Valuta sempre il tuo CCNL, i documenti informativi del fondo e chiedi a un consulente abilitato prima di decidere.

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