E’ una delle imposte che più gravano sulle tasche degli italiani, ma anche una delle più importanti. La TARI nasce dall’unione di più tasse, indirizzate su servizi essenziali come igiene ambientale e smaltimento dei rifiuti urbani, che ne divengono una sola per via della Legge di Stabilità 2014, entrando ufficialmente in vigore il 1 gennaio dello stesso anno.
Di cadenza bimestrale, trimestrale o quadrimestrale a seconda del Comune di residenza, è rivolta al residente dell’immobile, anche se inquilino in affitto, in grado di produrre rifiuti urbani. La sua tariffa, invece, varia a seconda dell’utilizzo, domestico o meno, e di una serie di fattori determinanti. Composta da quota fissa e variabile, la TARI 2022 richiede chiarezza sul suo calcolo al fine di evitare errori e sanzioni, capendo inoltre le novità del bonus sociale promosso dalla Legge di Bilancio. Controlla se ci saranno variazioni con la riforma del catasto.
Cos’è la TARI?
Nata grazie alla Legge di Stabilità 2014 ed entrata in vigore ufficialmente nel 1 gennaio dello stesso anno, la TARI rappresenta la tassa sui rifiuti e terza componente della IUC (Imposta Unica Comunale) assieme a:
- IMU (Imposta Municipale Unica)
- TASI (Tassa Servizi Indivisibili)
La sua creazione deriva dall’accorpamento di più imposte precedenti inerenti ad ambiente e produzione di rifiuti, ossia:
- TIA (Tariffa Igiene Ambientale)
- TARSU (Tariffa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani)
- TARES (Tributo Comunale Rifiuti e Servizi)
Specialmente TIA e TARSU sono state oggetto, prima dell’introduzione della TARI, di aspre critiche e rimborsi a causa dell’applicazione dell’IVA su di esse. Con l’accorpamento in TARI, invece, tale criticità è stata aggirata, presentando un modello con quota fissa e variabile già al netto di ulteriori imposte.
A chi è rivolta e come si calcola la TARI?
Secondo il regolamento ufficiale, dal 2014 la TARI è un tributo comunale rivolto a chiunque possieda, occupi o detenga aree locali o scoperte a qualsiasi titolo e sia in grado di produrre rifiuti urbani e assimilati speciali. Tali persone possono essere legate da vincolo familiare o professionale.
Ad avere obbligo di pagamento TARI sono infatti coloro che occupano o risiedono in:
- Locali, immobili con struttura chiusa su almeno 3 lati nei quali si producano rifiuti
- Aree scoperte, zone prive di immobili adibite a uso che implichi produzione di rifiuti
Anche la TARI 2022, come negli anni precedenti, si calcola su base fissa e variabile:
- Fissa, determinata da costi e modalità del servizio, dimensioni dell’immobile in questione (in mq), costi d’investimento, esercizio e smaltimento
- Variabile, determinata dalla quantità di rifiuti prodotti teorici in base al numero di persone nel nucleo familiare
In merito alla connotazione dell’immobile, la tassa è rivolta sia a utenza domestica che non-domestica:
- Utenza domestica, ambiente abitativo in cui si prendono in considerazione
- Superficie dell’immobile, in cui è assoggettabile alla tassa l’80% di quella catastale
- Numero occupanti nell’immobile
- Utenza non-domestica, ambiente lavorativo/professionale adibito ad attività produttive, commerciali, di servizi, enti o associazioni, in cui si prendono in considerazione
- Superficie dei locali e delle aree occupate
- Tipologia attività svolta
In caso di utenza domestica, il numero di occupanti dell’immobile può essere verificato in 2 modi:
- Se l’intestatario è residente nel comune, mq e numero di componenti familiari sono consultabili nell’anagrafe comunale
- Se l’intestatario non è residente nel comune, mq e numero di componenti familiari vengono valutati orientativamente secondo regolamento
- 0-45 mq, 1 componente
- 46-60 mq, 2 componenti
- 61-75 mq, 3 componenti
- oltre 76 mq, 4 componenti
Sono infine esclusi dal pagamento della TARI:
- Pertinenze domestiche (balconi, giardini, terrazzi)
- Pertinenze di locali tassabili
- Aree comuni condominiali (ingressi, cortili, scale, androni)
- Residenti da meno di 6 mesi (l’onere spetterà solo al proprietario)
- Multiproprietà (l’onere spetterà solo al gestore dei locali)
Scadenza TARI 2022 e come pagarla
Come avviene dall’anno della sua entrata in vigore, la scadenza della TARI ha date differenti in base al comune. La cadenza può essere bimestrale, trimestrale o quadrimestrale ma, solitamente, sono previste 2 date:
- Acconto, 30 aprile ( questa data può variare da Comune a Comune)
- Saldo, 31 ottobre ( questa data può variare da Comune a Comune )
- Pagamento unico, 30 aprile ( questa data può variare da Comune a Comune )
La TARI va pagata compilando un modulo F24, semplificato o editabile, indicando i codici tributo TARI nella sezione IMU e altri tributi locali. I codici base sono 3944 per la TARI e 3950 per tariffe sostitutive.
In caso di errore di calcolo della propria tariffa, è possibile richiedere un rimborso sulla TARI: entro 5 anni dal pagamento, occorre fare domanda e compilare attentamente un apposito modulo, inviandolo con raccomandata A/R al comune di riferimento assieme ai tributi pagati.
Soluzione in più rate
Come abbiamo specificato più volte, ogni Comune italiano può variare i termini del pagamento della tassa sui rifiuti, come può variare l’importo all’interno di parametri delineati dal governo. Diversi Comuni optano per la soluzione in più rate per agevolare i pagamenti da parte dei cittadini.
Un modo è quello di spedire a casa degli utenti dei bollettini già pagati. Di solito sono 4 bollettini già compilati con le 4 rate e le 4 scadenze diveerse e 1 boillettino unico per la rata unica. Poi però intorno a novembre arriva il conguaglio.
Bonus sociale TARI 2022, chi ne ha diritto?
In concomitanza con il Decreto Fiscale 202q, è prevista l’entrata in vigore di un bonus sociale per famiglie a basso reddito. Presentato dal deputato Roberto Pella di Forza Italia, è uno sconto per cittadini in condizioni economico-sociali precarie, richiedibile in modo totalmente gratuito ai Caf di competenza compilando un apposito modulo.
In modo del tutto analogo alle precedenti scontistiche per luce, gas e acqua, i limiti per accedere al bonus sociale TARI 202q sono:
- Reddito ISEE fino a 8,256 euro, nuova soglia minima dal 1 gennaio 202q
- Reddito ISEE fino a 20,000 euro per famiglie con 4 o più figli a carico
Già approvata in via preliminare da Governo e maggioranza, la sovvenzione aspetta la conferma definitiva dell’ARERA (Autorità Regolazione Energia Reti e Ambiente) e del presidente Giuseppe Conte, che definiranno ulteriori criteri d’accesso.
Conclusioni
Dal 1 gennaio 2014, giorno della sua entrata in vigore, la TARI ha rappresentato una delle imposte più difficili da affrontare per gli italiani, poiché motivo di forti preoccupazioni finanziarie. A questo si contrappone però la sua importanza, poiché accorpa 3 differenti imposte al fine di garantire la massima efficienza in merito a produzione e smaltimento dei rifiuti urbani e speciali.
In maniera molto simile alla britannica Council Tax, la TARI rappresenta assieme a IMU e TASI una serie di servizi indispensabili e indivisibili, mirati al corretto mantenimento degli ambienti cittadini e non solo. A conti fatti, anche l’obiettivo della TARI 2021 è garantire maggiore efficienza per i servizi inerenti a rifiuti e ambiente, che in passato hanno destato pesanti perplessità in molte città italiane, a causa di un ridotto livello d’efficacia.
Bonus sociale TARI 2021, le novità del Decreto Fiscale
Importanti novità in arrivo sul fronte TARI, grazie alla Legge di Bilancio e al Decreto Fiscale 2021. Se per gli italiani è una delle tasse che più destano preoccupazioni, i suoi servizi sono in realtà fondamentali per il corretto ciclo produzione-smaltimento rifiuti e per il rispetto dell’ambiente. Essa è estremamente importante anche per il mantenimento dell’ambiente cittadino, facendo parte della IUC insieme a IMU e TASI.
E’ inoltre una delle imposte che gravano maggiormente sulle tasche dell’italiano medio, ma grazie a un emendamento del deputato Roberto Pella è in arrivo un bonus sociale, che permette di ridurre il suo importo per le famiglie meno abbienti. Già approvato in via preliminare, il bonus sociale TARI 2021 vedrà la sua conferma definitiva il 23 aprile da parte dell’ARERA e del presidente del consiglio Conte.
Cos’è il bonus sociale TARI 2021?
La Legge di Bilancio 2021, di pari passo col d.l. 124/2019 detto anche Decreto Fiscale, porta novità alla TARI per l’anno 2021. La Tassa sui Rifiuti, entrata in vigore il 1 gennaio 2014 con la Legge di Stabilità dello stesso anno, è stata negli ultimi anni oggetto di forti misure contro l’evasione fiscale, ma vedrà quest’anno un bonus sociale destinato alle famiglie meno abbienti.
Fortemente voluto dal deputato Roberto Pella di Forza Italia, che già nel novembre 2019 ha presentato un emendamento sul Decreto Fiscale su cui Governo e maggioranza hanno trovato intesa, questo bonus sociale è uno sconto rivolto a cittadini in condizioni economico-sociali precarie e a basso reddito, al fine di permetter loro di accedere ai servizi della tassa sui rifiuti. L’accessibilità al bonus sarà calcolata in base al reddito ISEE.
Chi ha diritto al bonus TARI?
Il bonus sociale TARI 2021 è rivolto a tutte quelle famiglie e cittadini che vivono in condizioni economiche di disagio e precarietà. Come altri bonus precedentemente presentati come acqua, luce e gas, anche quello sulla TARI ha requisiti basati sul reddito ISEE, dando accesso a:
- ISEE fino a 8,256 euro, nuovo limite dal 1 gennaio 2021
- ISEE fino a 20,000 euro per famiglie con almeno 4 figli a carico
Qualora si rientri nei criteri d’accessibilità, è possibile fare domanda per il bonus sociale ai Caf di competenza, compilando un apposito modulo. Una volta presentata la domanda, sarà il Caf a inviare la documentazione al comune di riferimento, che con la collaborazione di enti terzi adempirà agli obblighi legislativi/fiscali. Infine, in caso di conferma, il richiedente riceverà una lettera con la data d’inizio dell’agevolazione, con l’importo spettante.
Una volta avviato, il bonus avrà effetto sull’utilizzo domestico e non-domestico che produca rifiuti urbani e assimilati, indipendentemente dalle dimensioni dell’immobile in questione, numero di occupanti e quantità di rifiuti prodotti.
Via libera verso la conferma
Già approvato in via preliminare da Governo e maggioranza, il bonus sociale TARI 2021 è in attesa della conferma definitiva, che arriverà da:
- ARERA (Autorità Regolazione Energia Reti e Ambiente)
- Presidente del consiglio Giuseppe Conte
Saranno queste 2 figure a definire ulteriori criteri d’accesso, portando all’entrata ufficiale in vigore entro il 23 aprile 2021. A questo si unisce il voto finale della Commissione Finanze della Camera, che pone il 30 aprile di ogni anno come termine ultimo d’approvazione delle tariffe TARI.
Calcolo TARI più semplice col nuovo metodo ARERA
Altra importante novità sulla TARI è il nuovo metodo di calcolo messo a disposizione dall’ARERA. Obiettivo di ARERA è creare degli standard tariffari al fine di calcolare il costo più idoneo ai servizi che la tassa offre, garantendo maggiore trasparenza e contrastando l’evasione fiscale.
Questo anche per dare più chiarezza sulle varie tariffe TARI nazionali, che sono differenti da comune a comune seppur rivolte a medesime categorie di contribuenti (es. famiglia di 4 persone in appartamento da 75 mq). Con la nuova regolamentazione sono 4 le categorie prese in esame:
- Pulizia e sgombero strade
- Raccolta e trasporto rifiuti
- Recupero e smaltimento rifiuti speciali
- Riscossione
Disponibile dal 1 gennaio 2021, questo nuovo metodo di calcolo punta a realizzare il giusto rapporto costo/efficienza, con una bolletta più trasparente e intuibile. Anche per i gestori ci sarà infatti l’obbligo di specificare, nelle voci di bolletta:
- Criteri di calcolo
- Modalità d’erogazione
- Obiettivi ambientali
- Modalità di pagamento
- Contatti per reclami
Ulteriore chiarezza anche sui costi di servizio, che rappresentano maggiorazioni verso i contribuenti dovute all’evasione fiscale, criticità che nonostante le misure di controllo si manifesta ancora visibilmente sulla TARI.
Tuttavia, in caso di errore di calcolo o contestazione di tariffe non adatte al servizio goduto, entro 5 anni dal pagamento della TARI è possibile richiedere un rimborso della stessa: per farlo è necessario compilare un apposito modulo, da inviare con raccomandata A/R al comune di riferimento assieme ai tributi pagati.
Conclusioni
Il bonus fiscale TARI 2021 è una misura d’emergenza per tutte quelle persone che vivono in condizioni socio-economiche particolarmente critiche, così come per quelle famiglie numerose che a fatica riescono a sostenere le loro spese.
A conti fatti, l’emendamento del deputato Pella può rappresentare un aiuto concreto a chiunque dimostri un reddito ISEE entro i limiti, presentando domanda ai Caf di competenza con un apposito modulo, così come è avvenuto con precedenti sovvenzioni come luce, gas e acqua. Tuttavia, c’è da considerare che la TARI è tra le tasse più difficili da gestire per gli italiani, con un importo medio di 300,00 euro annuali e il persistente rischio di aumenti nel tempo.
Nonostante misure di prevenzione, calcolo e maggiore trasparenza, è proprio questo il principale motivo che porta la TARI a ritrovarsi sotto la pesante presenza dell’evasione fiscale, che comporta spese maggiori per i contribuenti.
In merito a tale problematica l’allarme dell’ANCI Lombardia, critica anche nei confronti del bonus sociale: secondo l’associazione dei comuni lombarda, infatti, le sovvenzioni per le famiglie in situazioni di disagio potrebbero portare all’effetto opposto per tutti coloro che non ne hanno accesso, causando di conseguenza notevoli aumenti per il 2021 nella maggior parte dei comuni italiani, anche per quelli periferici dove le imposte dovrebbero essere minori.
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