Come non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate

Ora non sarà più Equitalia ad occuparsene, ma alla Riscossione Agenzia Entrate. Il pignoramento di una casa avviene secondo diverse modalità e solo dopo diversi solleciti. Di pignorare, cioè di sottrarre ai proprietari la casa, si occupa l’Agenzia delle Entrate. Questo ente pubblico serve per difendere lo Stato dai cittadini morosi che possono esserlo o perchè non hanno materialmente soldi per poter pagare, o perchè no vogliono pagare per altri motivi. Questo strumento giuridico è l’estrema ratio che lo Stato può usare per poter riprendere i soldi che ha a credito nei confronti di soggetti giuridici e sicuramente per un contribuente quello di avere un proprio immobile pignorato, è certamente uno stimolo per trovare i soldi necessari per concludere il contenzioso.
Esistono dei modi per capire come non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate?

Leggiamo insieme una piccola guida che spiega il lavoro dell’Agenzia delle Entrate, le modalità del pignoramento e le strategie per salvare la propria casa.

Cos’è e come funziona l’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate è un’agenzia pubblica di proprietà dello Stato italiano. Molti cittadini tendono a confonderla con Equitalia, che invece è solo una società per azioni. Equitalia è una partecipata statale nella quale i due unici azionisti sono proprio l’Agenzia delle Entrate e l’INPS.

L’Agenzia delle Entrate, insomma, si occupa di tutte le questioni che riguardano gli obblighi fiscali dei contribuenti nei confronti dello Stato. L’Agenzia delle Entrate ha anche il compito di di fare verifiche catastali sui beni immobiliari. Eventualmente può pretendere la riscossione di tributi immobiliari mancanti. Può anche fare verifiche geotopografiche per scovare gli immobili fantasma e per sanare eventuali abusivismi.

Normalmente l’Agenzia delle Entrate ha con il cittadino un rapporto lineare, fatto di notifiche e riscossioni. Il contribuente che si trova in una posizione di torto riceve a casa una cartella esattoriale che gli notifica i suoi debiti da pagare. Dentro la cartella c’è un MAV per perfezionare il pagamento.

Può darsi che il cittadino sia moroso perché non ha abbastanza denaro, quindi quando riceve la cartella può ignorarla perché non è in grado di pagarla. L’Agenzia delle Entrate ha il dovere di fare diversi solleciti, che poi si trasformano in intimidazioni di sottrazione dei beni. In parole povere, se entro una certa scadenza temporale i pagamenti non sono pervenuti, l’Agenzia delle Entrate può sottrarre al cittadino dei beni. Questa sottrazione prende il nome di pignoramento e può riguardare anche la casa. LEGGI ANCHE >>> Come Funziona la Riscossione dell’Agenzia delle Entrate

Cosa vuol dire pignorare una casa

Pignorare una casa significa sottrarla ai suoi proprietari e renderla di proprietà del creditore. Se una persona, ad esempio, ha contratto un mutuo con una banca che poi ha smesso di pagare, la banca può rivolgersi all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia intima al debitore di risolvere le sue insolvenze con la banca.

Dopo qualche tempo, se non ci sono state soluzioni da parte del debitore, l’Agenzia delle Entrate può sottrarre la casa e restituirla alla banca. A quel punto la banca può disporne come vuole. Può rimettere ad esempio l’immobile in vendita, oppure darlo in affitto. La famiglia che si trova all’interno della casa subisce un atto di sfratto.

Queste procedure normalmente sono lunghe e complesse, anche perché ci sono delle condizioni nelle quali non si può notificare lo sfratto. Esse sono, per esempio:

  • la presenza di un anziano o di un bambino molto piccolo;
  • la presenza di un disabile;
  • l’iscrizione della famiglia nelle liste del Comune che registrano chi vive sotto la soglia di povertà.

A parte queste casistiche, ci sono altri metodi per non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate?

Come non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate

come non farsi pignorare casaScoprire come non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate è relativamente semplice. I metodi per difendere la propria casa sono diversi, e tutti piuttosto semplici.

In primo luogo, il titolare dell’immobile e debitore deve avere un solo immobile. Se non sono registrati altri immobili neppure a carico di altri membri del suo nucleo familiare, la casa non può essere pignorata. La famiglia, infatti, finirebbe sulla strada.
Molti Comuni d’Italia sfruttano i pignoramenti degli immobili per rilevare patrimonio immobiliare a un prezzo più basso. In questo modo il Comune stesso può offrire al creditore (ad esempio alla banca) di pagare di tasca propria un affitto mensile per far rientrare la famiglia sfrattata nella propria casa.

In secondo luogo, per non farsi pignorare casa bisogna che l’abitazione sia accatastata a civile abitazione non di lusso. Quando si compra una casa per la quale si accende un mutuo, infatti, l’immobile è registrato (o se è nuovo va registrato con una nuova pratica) al catasto comunale.
Ogni registrazione inquadra l’immobile in una certa categoria, in base alla posizione, alla grandezza e ai metodi costruttivi. Le abitazioni più grandi, più nuove e situate in zone ritenute migliori possono essere accatastate come immobili di lusso. Se invece l’immobile è ritenuto non di lusso ci si può salvare dal pignoramento.

Infine, si riesce a non farsi pignorare casa se si fissa la residenza dentro quella stessa casa. Se il debitore risiede legalmente lì e non ha altri immobili dove rifugiarsi, il pignoramento non può essere effettuato.

Divorzio e separazione: cosa succede alla mia casa?

come non farsi pignorare casa

Separarsi dal coniuge può essere un atto traumatico. Essa è, normalmente, solo il primo passo verso il divorzio, anche se i coniugi potrebbero rimanere per sempre separati senza continuare l’iter giuridico. Cosa c’entra questo con il capire come non farsi pignorare casa?

Divorziarsi dal coniuge può essere anche un modo per non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate. Se la casa è cointestata, infatti, oppure se è intestata a un coniuge solo, si può fare un passaggio di proprietà. Questo passaggio non implica spese ed è molto semplice da fare. Tra l’altro, per lo Stato italiano è ritenuto un passaggio di mantenimento. Uno dei due coniugi cede all’altro l’immobile come risarcimento dei danni della separazione e come bonus di mantenimento. L’altro coniuge, in fondo, fino a quel momento era nullatenente.

Questa facilitazione per i coniugi in crisi, però, ha finito per portare a un’aumento delle separazioni simulate di tutti quei coniugi che avevano capito come non farsi pignorare casa dall’Agenzia delle Entrate. Molte coppie, per nulla intenzionate a separarsi, lo facevano per finta, continuando a vivere insieme. Per lo Stato, però, il passaggio di proprietà implicava l’impossibilità di pignorare la casa.
di: Elena Pepponi

Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Scrivo di economia, finanza, lavoro, pensioni e tasse su vari siti, dove ho collaborato dal 2007, quando si è avvicinato al mondo del web.

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