Al solo sentire la parola Equitalia molti italiani si allarmano e storcono il volto in segno di disapprovazione. L’azienda di Agenzia delle Entrate Riscossione è visto come un luogo tetro dove spietati impiegati spillano ai cittadini fino all’ultimo centesimo. In realtà Equitalia serve proprio a difendere lo Stato da eventuali cittadini morosi sulle tasse. Ecco perché ha bisogno di essere severa e di avere regole ben chiare.
Dopo la riforma voluta dal governo Renzi nell’ottobre 2016 ma ora entrata in vigore sotto gli auspici del premier Gentiloni, Equitalia è un po’ cambiata. Ecco tutte le novità sulla riscossione dell’Agenzia delle Entrate.
Equitalia: cos’è e come funziona?
Prima di addentrarsi nel sistema di riscossione dell’Agenzia delle Entrate bisogna capire cos’è Equitalia. Molte persone, infatti, la confondono proprio con l’Agenzia delle Entrate stessa, o pensano che sia un ufficio specifico interno ad essa.
In realtà Equitalia è una S.p.A., cioè una società per azioni che esiste dal 2007. Essa si occupa della riscossione dei tributi mancanti dei cittadini per conto dello Stato.
Poiché è una società per azioni Equitalia è proprietà di chi possiede un certo numero di azioni. I due azionisti che detengono rispettivamente il 51% e il 49% delle quote sono statali. Una è l’Agenzia delle Entrate, l’altro è l’INPS.
Ecco perché Equitalia è una società interamente pubblica e facente riferimento allo stato.
La riscossione dell’Agenzia delle Entrate avviene proprio tramite i dipendenti Equitalia. Quando l’Agenzia delle Entrate si accorge che un cittadino non ha pagato le tasse notifica una cosiddetta cartella. Questa cartella non è altro che la documentazione che prova la morosità. Allegato ad essa c’è un bollettino per perfezionare il pagamento delle tasse mancanti.
Riscossione Agenzia delle Entrate: cosa cambia
A partire dal luglio 2017 ci sono stati dei cambiamenti nella riscossione dell’Agenzia delle Entrate. I provvedimenti sono stati approvati dal direttore intorno a metà luglio.
Il cambiamento principale riguarda la disposizione della cartella Equitalia.
Per quanto riguarda le modalità di pagamento, si può pagare utilizzando il bollettino RAV incluso nella cartella esattoriale.
C’è anche la possibilità di pagamenti parziali tramite bollettino F35 che può essere compilato e consegnato:
- presso gli uffici Equitalia;
- presso gli sportelli delle Poste Italiane.
I cittadini che risiedono all’estero e vogliono effettuare pagamenti da un’altra nazione possono farlo usando esclusivamente la formula del bonifico bancario. Devono inviarlo ai conti correnti appositi e devono segnalare nella causale il proprio codice fiscale per una maggiore riconoscibilità.
La nuova cartella Equitalia
Veniamo ai dati più interessanti. Com’è strutturata la nuova cartella Equitalia per la riscossione dell’Agenzia delle Entrate?
In prima pagina c’è un sommario che spiega brevemente gli ambiti nei quali i cittadini sono morosi. Rispetto al passato questo cambiamento va nella direzione di una maggiore trasparenza. In questo sommario sono anche esplicate le cifre richieste al cittadino.
I dati del cittadino, oltre a nome e cognome, contengono anche il codice fiscale. Questo accorgimento serve ad impedire di recapitare una cartella esattoriale ad un omonimo ignaro.
C’è poi una specificazione su dove vanno a finire le somme di denaro richieste al contribuente. Una parte spetta agli enti creditori mentre una parte viene trattenuta dalla stessa Agenzia delle Entrate.
I ruoli dell’Agenzia delle Entrate per la riscossione
Nella nuova cartella sono inclusi anche dei nuovi ruoli. Essi sono verso la fine della cartella e riportano tempi e modalità di pagamento, somme e altri dettagli.
Ogni ruolo emesso da un ente ha un colore diverso. Essi possono essere arancioni, verdi o blu a seconda dell’ente emittente. In questo modo viene segnalato subito al contribuente l’ente verso il quale risulta moroso.
Come funziona il pignoramento
La riscossione dell’Agenzia delle Entrate, purtroppo, a volte non va a buon fine. Ci sono dei cittadini che continuano ad essere morosi e l’Agenzia è costretta al pignoramento. Con questa parola si intende il prelievo forzoso di denaro o la sottrazione di altri beni che possano funzionare da risarcimento. Si possono pignorare case, mobili, auto o altri tipi di beni.
Le regole sul pignoramento sono in vigore dal lontano 2005. Questa precisazione è stata fatta dal governo Renzi all’indomani dell’approvazione della riforma di riscossione dell’Agenzia delle Entrate. Molti cittadini infatti accusavano il Governo di aver reso semplice e diretto il pignoramento dei beni senza tolleranza.
Le regole che riguardano il pignoramento sono molto chiare. Dopo svariati solleciti e rchieste, Equitalia può disporre dei beni del cittadino detenuti da terzi. Questo non significa che Equitalia diventa padrona dei beni del cittadino in toto. Significa semplicemente che può accampare diritti su quella quantità di beni che serve a coprire i debiti.
Il contribuente ha comunque diritto di replica. Se ritiene di essere nel giusto si può appellare alle autorità e chiedere la verifica del pignoramento.
Il pignoramento avviene comunque soltanto a chi è rimasto muto di fronte alle cartelle esattoriali e ai continui solleciti di pagamento. Se il cittadino non si mobilita né da prova di voler sanare il debito si procede alla riscossione.
Prima della riforma, questa riscossione aveva comunque tempi lunghi e farraginosi. È cambiato qualcosa con le nuove norme del 2016?
Riscossione Agenzia delle Entrate: cosa accade a chi non paga?
I nuovi modelli di riscossione dell’Agenzia delle Entrate sono figli di una semplificazione voluta proprio da questa riforma.
Il governo Renzi è stato accusato di aver abolito l’intermediazione del giudice, eliminando di fatto il diritto del cittadino alla contestazione. Le regole sul pignoramento sono rimaste essenzialmente le stesse, ma si sono velocizzati i tempi.
L’Agenzia delle Entrate può, tramite Equitalia, sottrarre l’ammanco di denaro al cittadino in tempi molto più veloci.
Molti hanno parlato di strapotere di Equitalia, se non di vero e proprio ladrocinio. Come stanno realmente le cose?
In realtà nessuno sottrae indebitamente nulla a nessun altro. I tempi e le modalità di pagamento sono rimasti gli stessi. Identici anche i solleciti, che pervengono regolarmente al cittadino moroso. Dopo alcuni solleciti si passa alle intimidazioni, ossia lettere che comunicano il pignoramento di beni entro una certa data, se non si perfeziona il pagamento.
La vera novità sta nell’accelerazione dei tempi in seguito alle intimidazioni. Non serve più passare dal giudice. Equitalia ha diritto al pignoramento diretto e senza possibilità di appello.
- Condono Cartelle 2019
- Rottamazione delle Cartelle Esattoriali per il 2018
- Come controllare i debiti con l’Agenzia
- Come non farsi pignorare casa
- Pignoramento conti correnti per multe non pagate
- Riforma Equitalia
- Cosa succede dopo la chiusura di Equitalia
di: Elena Pepponi
Lascia un commento