Detrazione Fiscale Spese Veterinarie 2024 su Animali Domestici, Come detrazione spese veterinario

Per chiunque possieda animali domestici, il veterinario è una spesa ricorrente che grava sulle finanze, tuttavia vi sono dei bonus previsti dal TUIR. Oggi capiremo cos’è la detrazione fiscale sulle spese veterinarie, a quanto ammonta e come averne diritto. Uno sconto fiscale, che rappresenta un aiuto concreto per i padroni.

Oltre il 40% degli italiani ha un animale in casa, sarà quindi una sovvenzione dedicata ad un’ampia platea destinata a crescere negli anni. Grazie alla Legge di Bilancio, dal 2023 sono previste alcune novità che riguarderanno cura, gestione e manutenzione degli animali, che resteranno invariate per il 2024. Occorre quindi capire, cos’è e come funziona il bonus veterinario?

Detrazione Fiscale Spese Veterinarie 2022 su Animali Domestici, Come Ottenerla
Sopra: come ottenere la detrazione fiscale delle spese veterinarie

Cos’è la detrazione fiscale veterinario e a quanto ammonta?

Per detrazione fiscale per spese veterinarie, si intende un bonus dedicato a cura, gestione e salute degli animali domestici da compagnia o pratica sportiva legalmente detenuti ai sensi di D.L. 281/1991 e DPCM 28 febbraio 2003. E’ indicabile nel Modello Redditi PF o 730.

Disciplinata dall’art. 15, comma 1, lett. c-bis del TUIR, riconosce uno sconto IRPEF del 19% delle spese sostenute durante il precedente periodo d’imposta, con importo massimo di 500,00 euro e franchigia di 129,11 euro: la detrazione spetterà alla parte eccedente la franchigia, che resterà a carico del contribuente. Ai sensi della Legge di Bilancio 2021 (D.L. 178/2020), che riconferma il bonus, l’importo massimo detraibile sale a 550,00 euro, tenendo invariata la franchigia.

Dal 2022 il bonus non è rivolto solo ad animali domestici bensì si impegna anche nella salvaguardia degli animali selvatici, con:

  • Interventi contro il randagismo, con un fondo di 2 milioni di euro nel triennio 2022-2024 attivo in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia
  • Chiusura definitiva degli allevamenti di visoni, potenziali veicoli di CoViD e altre malattie
  • Rifinanziamento del fondo per la fauna selvatica, per la tutela di cinghiali, orsi e altri animali oggetto di persecuzione

Quali spese copre la detrazione veterinario 2024?

Il bonus fiscale veterinario può coprire le voci di spesa contenute nel D.M. 289/2001 del Ministero delle Finanze, tra tutte:

  • Visite veterinarie generiche
  • Interventi e terapie specifiche
  • Analisi di laboratorio
  • Acquisto farmaci, anche online senza prescrizione medica

Per avere accesso alla detrazione al 19% è opportuno ricordare che le spese dovranno essere rivolte ad animali domestici, da compagnia o attività sportive, legalmente detenuti, iscritti all’anagrafe e in possesso di microchip e libretti.

Secondo la Circolare n.55/E/2001 dell’Agenzia delle Entrate, lo sconto fiscale è riferito all’importo complessivo indipendentemente dal numero d’animali posseduti mentre, secondo la medesima e la Circolare n.7/E/2017, chi ha sostenuto le spese ha diritto allo sconto anche se non proprietario dell’animale, non è invece trasferibile ai familiari a carico del proprietario.

Quali casi speciali ed esclusioni prevede la detrazione spese veterinarie 2024?

La detrazione veterinaria sarà accessibile anche per cani guida per non vedenti: per i costi sostenuti nel 2018 era di 516,46 euro, che salgono a 1.000 dal 1 gennaio 2019. La sovvenzione sarà forfettaria e non richiederà garanzie, eccetto documentazione dell’animale e certificato d’invalidità.

Secondo quanto previsto dal comma 1, sono invece escluse dallo sconto spese per:

  • Animali da allevamento intensivo/estensivo
    • Per consumo alimentare
    • Per attività agricole e commerciali
  • Animali da riproduzione
  • Mangimi speciali, anche se prescritti dal veterinario ma non considerati farmaci

Sono ovviamente esclusi poi i costi relativi ad eventuali attività illecite, quali compravendita abusiva o combattimenti clandestini. Per animali illegalmente detenuti o non dichiarati è inoltre prevista la restituzione dell’importo detratto e:

  • Sanzioni amministrative del 30% con interessi sulla minore IRPEF versata
  • Sanzioni pecuniaria sulla mancata comunicazione del possesso dell’animale

Infine, non si avrà diritto alla detrazione per spese inferiori alla franchigia di 129,11 euro, mentre per spese superiori a 500,00 euro lo sconto massimo sarà di 70,00 euro.

Come accedere alla detrazione fiscale sulle spese veterinarie?

L’importo totale della spesa da detrarre può essere inserito nel Modello 730 e Modello Redditi PF, reperibili o compilabili direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, nei righi da RP8 a RP13 – Altre spese, inserendo il codice 29 che indica spese veterinarie; per le spese dedicate ai cani guida basterà compilare il rigo RP82.

Accessibile a cittadini italiani senza limitazione ISEE, la Legge di Bilancio 2020 ha stabilito che la detrazione 19% spetterà solo alle spese sostenute con strumenti tracciabili, quali:

  • Bonifici bancari o postali
  • Assegni bancari o circolari
  • Carte di credito, debito o prepagate
  • Altri strumenti differenti dal contante previsti dall’art. 23 del D.L. 241/1997

E’ ancora possibile pagare in contanti spese in farmacia, per dispositivi medici e prestazioni in strutture convenzionate col SSN. Secondo la Risoluzione n.24/E/2017 dell’Agenzia delle Entrate, non è più necessario conservare la prescrizione del veterinario per le spese sostenute, sebbene si richieda scontrino fiscale che riporti codice fiscale dell’acquirente, natura, qualità e quantità dei medicinali acquistati. In tutti gli altri casi, senza strumenti tracciabili si perderà il diritto alla detrazione.

Altre informazioni sulle detrazioni fiscali per il veterinario

Soprattutto in caso di delicati interventi chirurgici o patologie particolari, le spese veterinarie possono divenire oltremodo salate, è per questo che il TUIR vi ha previsto anche speciali detrazioni IRPEF al 19%, innalzando la somma massima a 550,00 euro grazie alla Legge di Bilancio. Un modo per alleggerire i costi che gravano sul bilancio familiare per mantenere in salute i propri amici a quattro zampe, uniche condizioni saranno il loro legale possesso e pagamenti di pagamento tracciabili.

A conti fatti, è un aiuto concreto per quel 40,2% di italiani che secondo indagini Eurispes possiede animali domestici, che ogni giorno si ritrova ad affrontare spese più o meno elevate, che siano esse ordinarie o straordinarie, senza mai pregiudicare la cura e l’amore per quelli che diventano veri e propri componenti della famiglia.

In tutto questo, da ricordare le novità sugli animali selvatici, che hanno trovato anche l’appoggio dell’ex ministro e attivista Michela Vittoria Brambilla: programmi di protezione della fauna, come per animali oggetto di caccia o la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia, saranno un passo avanti verso consapevolezza e rispetto per le specie più in pericolo.

 

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