Tassa di Successione Immobili Eredità di una Casa: Costi, Calcolo

Tutto quello che c’è da sapere sulla tassa di successione: quanto si paga, calcolo, aliquote, importo dell’imposta di successione sulla prima casa, ereditaria, ecc.

Tutti prima o poi potremmo trovarci a fare i conti con un’eredità. Usiamo il termine fare i conti perché quanto si riceve l’eredità si va incontro a delle spese che non sono solo quelle per gli atti notarili. Bisogna tenere in debita considerazione l’imposta di successione. Chi riceve in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari è tenuto a presentare entro 12 mesi dalla morte del congiunto la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, l’imposta di successione.

Quando perdiamo un nostro caro, in aggiunta al dolore che proviamo, si aggiungono tutta una serie di pratiche burocratiche da gestire, e denari da spendere. Ci occupiamo, nello specifico, di eredità di beni immobili, cercando di capire come destreggiarsi tra tasse, dichiarazioni, etc.

Tassa di Successione Immobili: l’attivo ereditario

Alla morte dei nostri cari, il complesso dei beni vengono trasferiti agli eredi: coniuge, figli, parenti di grado diverso, i quali subentrano nell’attivo e nel passivo dell’ asse ereditario.
L’ attivo ereditario è una somma di valori: beni immobili, diritti reali, automobili, titoli di credito etc.

Su quali beni c’è l’esenzione o una detrazione dalle tasse di successione?

Il passivo ereditario sono costituiti dai debiti del de cuius nel momento in cui si pare la successione. Le spese funerarie e mediche possono essere detratte fiscalmente per un massimo di Eur 1032,91.
Oltre all’ esenzione dalle tasse di successione (spese funerarie e mediche), anche i titoli di Stato italiani sono esenti da tassa di successione.
Esclusi dall’asse ereditario gli automezzi, e/o motoveicoli (di proprietà del de cuius) iscritti al PRA, ed i crediti derivanti da vendite di beni e/o diritti nei 6 mesi precedenti la sua morte.
Non rientrano nell’attivo ereditario, tutte quelle donazioni fatte verso Onlus, organizzazioni di volontariato/enti pubblici.

CHI DEVE PAGARE LE TASSE DI SUCCESSIONE ed ogni incombenza sui beni immobili rientranti nell’ asse ereditario.

Tutti gli eredi sono tenuti, in via solidale, al pagamento delle imposte di successione.

Nello specifico, ogni singola quota di eredità, trasferita all’erede, è soggetta a tassazione che viene calcolata sul valore totale dell’ asse ereditario (attivo meno passivo). L’ entità delle tasse varia in riferimento al grado di parentela esistente col de cuius.

La dichiarazione di successione va presentata entro un anno all’Agenzia delle Entrate; l’ imposta va liquidata entro tre anni. L’ Agenzie delle Entrate, è bene ricordare, ricopre un ruolo attivo nel calcolo delle imposte dovute.
In merito ai beni immobili/diritti reali immobiliari che entrano nell’ asse ereditario (attivo ereditario), va ovviamente presentata dichiarazione successoria.
La dichiarazione di successione può non essere presentata se l’ asse ereditario andrà assegnato coniuge ed ai parenti in linea retta, e l’attivo ereditario è minore di Eur 100000,00 (in assenza totale di beni immobili/diritti reali immobiliari). Da ciò ne deriva che la dichiarazione di successione va sempre presentata in caso di presenza di beni immobili nell’ asse ereditario, anche se di importo minimo.

Le tasse di successione sui beni immobili

Come sopra detto, chi riceve in eredità un bene immobile, o diritto reale immobiliare, è tenuto a presentare la dichiarazione di successione e pagare le imposte di successione.

Il calcolo della tassa di successione sui beni immobili può risultare abbastanza complesso.

Se un immobile viene ereditato in proprietà piena (non vi sono pesi gravanti sulla proprietà), si considera la rendita catastale, rivalutata del 5%, e moltiplicata per un coefficiente variabile in base alla destinazione d’ uso e la tipologia del bene immobile.

Ecco alcuni dettagli sui coefficienti che, come potete leggere variano a seconda della classe catastale dell’immobile, classe catastale che si potrà controllare all’Ufficio Catasto facendone domanda ( è gratis)

Il primo è pari a 110 per la prima casa.

Seguono poi 120 per gli immobili con classe catastale A/C, 140 per classe catastale B.

Si passa al 60 per la classe catastale A/10, e la D. 40,8 per la classe C1 e la E.

In caso di terreno non edificabile, si considera come valore imponibile, il risultato del seguente calcolo: 90 x reddito dominicale (rivalutato del 25%).

Le imposte cambiano, poi, in riferimento al grado di parentela esistente col de cuius. Eccone alcune.

Viene applicato il 4% per il coniuge e tutti i parenti in linea retta. L’ importo è da calcolare sul valore che eccede Euro 100.0000,00 (centomila euro per ogni singolo erede).

Stesso procedimento per fratelli e sorelle con aliquota pari al 6%.

Si applica il 6%, ma sul valore totale (non è applicabile il limite di Euro 100.000,00), per ogni altro parente sino al grado quarto. Anche per gli affini (sia in linea retta, sia collaterale sino al grado terzo) si applica sempre il 6%, senza franchigia.
Si applica l’ 8%, senza alcuna franchigia, per ogni altra persona rientrante nell’ asse ereditario.

Esenzioni e riduzioni tassa sulla successione

Qualora nell’ asse ereditario vi sia un soggetto disabile, ex legge n. 104/1992, ogni imposta si applica deducendo una franchigia (che riguarda solo questa) pari ad Eur 1.500.000,00.

In merito agli importi di esenzione, ossia in franchigia, è bene ricordare come gli stessi vengono riconsiderati ogni 4 anni, considerando l’ andamento dell’ indice del costo della vita, e sulla quota devolvibile ad ogni erede. Nel calcolo della franchigia, bisogna tenere conto di eventuali donazioni fatte dal de cuius (quando era ancora in vita) in favore del soggetto erede.

Ancora in tema di imposte ed altre incombenze

A livello generale, nel momento in cui si eredita un bene immobile e/o diritto reale immobiliare bisogna pagare anche altre tipologie di imposte, oltre quella di successione: vi sono quelle ipotecarie, e catastali.

Le imposte ipotecarie e catastali sono pari, rispettivamente, al 2% ed all’ 1% del valore dell’ immobile ereditato (importo minimo, per entrambe le imposte, Eur 200,00).
L’ importo diventa fisso, e pari ad Eur 200,00, quando l’ erede possiede i requisiti previsti dalle agevolazioni prima casa, importante è che l’ immobile ereditato si trovi nel Comune dove l’erede risiede, od eventualmente prendere qui residenza entro 18 mesi.

Le imposte citate vanno pagate con modello F24: codice tributo 649T per l’ imposta ipotecaria, e 737T per la catastale.

Da un po’ di tempo si vocifera come le imposte per successioni e donazioni debbano essere riviste dalla politica. Il proposito ventilato è quello di abbassare le franchigie (sopra citato Eur 1000000,00) a quota Eur 300/400 mila. Inoltre, potrebbero essere rivisitate le aliquote delle tasse di successione per ogni tipologia di erede. Vedremo cosa la politica deciderà in merito nel corso del tempo.

Tassa di successione: l’asse ereditario

Nel momento in cui avviene il decesso di una persona i beni e i diritti appartenuti al defunto – immobili, beni mobili, azioni, partecipazioni, denaro, gioielli, mobilio, altro – formano l’attivo ereditario. Rimangono esclusi titoli del debito pubblico, titoli diversi ma garantiti dallo Stato o equiparati.

A fronte dell’attivo ereditario si “eredita” anche il passivo ereditario – i debiti del defunto, le spese mediche effettuate dagli eredi nei 6 mesi precedenti alla morte, le spese funebri -. La differenza tra attivo e passivo rappresenta l’asse ereditario sul quale, dopo aver calcolato franchigie ed esenzioni, l’erede dovrà nel caso pagare l’imposta di successione. Di seguito andremo a vedere tutto ciò che c’è da sapere, fermo restando che è sempre bene rivolgersi ad un professionista del settore e che le informazioni riportate sono soggette a possibili modifiche da parte dei Governi.

Tassa di Successione Immobili 2019 Eredità di una Casa: Costi, CalcoloTassa di Successione Immobili Eredità di una Casa: Costi, Calcolo

Sono fissate soglie ed aliquote di tassazione diverse, in base al grado di parentela intercorrente tra la persona deceduta e l’erede. Il coniuge o i parenti in linea retta – genitori e figli – dovranno calcolare sui beni e i diritti soggetti a imposizione un’aliquota del 4% sulla base imponibile con una franchigia di 1 milione di euro. Nel caso in cui l’oggetto di successione sia la prima casa, si dovrà versare l’imposta di trascrizione e catastale di 200 euro. Per altri immobili le 2 imposte aumentano al 2% e all’1. Sulla quota eccedente il milione di euro si applicherà l’imposta del 4%.
Se gli eredi sono fratelli o sorelle la franchigia – il limite sotto il quale non si paga l’imposta – è pari a 100 mila euro. Sopra tale soglia si dovrà calcolare un’aliquota del 6%.
I parenti entro il quarto grado, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al terzo grado, pagano l’imposta del 6% del valore totale. Non è prevista alcuna franchigia. Per tutti gli altri, l’imposta sarà pari all’8%, da calcolare sul valore totale – non è prevista alcuna esenzione-.
Se l’erede è una una persona portatrice di handicap grave, riconosciuta tale ai sensi della legge n. 104/1992, l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro.
Nell’attivo ereditario in cui sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari la presentazione della dichiarazione di successione è obbligatoria. Toccherà all’Agenzia dell’Entrate stabilire se l’imposta sarà dovuta o no. Si fa eccezione per l’eredità devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta; attivo ereditario pari o inferiore a 100.000 euro; nell’attivo ereditario non sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari.

La tassa sulla successione non è l’unica imposta da pagare

Quando si eredita un immobile devono essere effettuate anche le volture catastali e saldate le imposte ipotecarie e catastali. Mentre la dichiarazione di successione può essere presentata entro 1 anno dal decesso, e la relativa imposta è liquidata dall’Agenzia delle Entrate entro 3 anni, le imposte ipotecarie e catastali – la prima pari al 2%, e la seconda all’1% del valore dell’immobile – devono essere liquidate prima della presentazione della dichiarazione di successione. Delle eccezioni sono previste per la prima casa.

Confronto con le altre normative europee

In Germania l’importo dei diritti di successione dipende dal valore del patrimonio ereditato e dal grado di parentela. Per i coniugi la franchigia è di 500 mila euro, per i figli di 400 mila euro. Le aliquote variano dal 7 al 50%.
Nel Regno Unito è tassabile l’intero patrimonio, ma è prevista una soglia di esenzione pari a 320 mila sterline per tutti gli eredi. Il valore eccedente viene tassato al 40%.

Casa ed Immobili, approfondimenti:

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