Quanto costa l’accettazione di eredità casa, quando è tacita come si fa la trascrizione.
Quando meno te lo aspetti puoi essere chiamato a diventare erede anche di un parente non proprio prossimo. Per diventarlo a tutti gli effetti il chiamato alla successione deve dichiarare di volerla accettare. Si tratta della cosiddetta accettazione espressa dell’eredità. Oppure ponga in essere un comportamento dal quale si possa evincere la tacita volontà di accettare l’eredità. In questo secondo caso si parla di accettazione tacita dell’eredità.
Costo della accettazione di eredità casa al parente defunto
Di solito, una volta pagata la tassa di
successione, automaticamente dovrebbe essere scritto nella
Conservatoria dei registri catastali, (
Catasto) il fatto che Noi siamo i nuovi proprietari tramite una eredità, ma questo non avviene se dopo anni.
Se per il fisco siamo a posto una volta fatto l’atto di successione e pagata la relativa tassa, non lo siamo per il Catasto. L’accettazione di eredità non è nemmeno un atto obbligatorio, ma è un documento indispensabile al momento della vendita della casa, quindi il NOTAIO di solito, nel momento in cui si va a fare un contratto di compravendita deve avere questo documento. Di solito sarà lui stesso a chiedervi se volete accettare i suoi servizi e pagare di cui pagherete però il costo ( dai 400 ai 700 euro a secondo degli Studi notarili) oppure se Voi penserete personalmente a far trascrivere questo atto, che però Vi costerà molto tempo.
Accettare un’eredità comporta un atto con il quale l’erede dichiara, in modo espresso o tacito, di voler succedere al
parente defunto. In alcuni casi bisogna rivolgersi ad un notaio. Certamente in presenza di
immobili o di un
testamento, il quale – anche se
olografo – deve essere pubblicato.
L’accettazione di eredità ha effetto retroattivo
L’erede è tale sin dal momento dell’apertura della successione, anche se ha effettuato l’accettazione in seguito.
L’erede subentra al defunto senza soluzione di continuità. I rapporti che facevano capo al defunto passano al successore senza alcuna interruzione.
Se il chiamato all’eredità a sua volta muore senza averla accettata, il diritto di accettarla si trasmette ai suoi eredi. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in 10 anni, che decorrono dal giorno dell’apertura della successione.
10 anni di tempo per scegliere se l’accettazione eredità viene accettata o c’è rinuncia
Gli altri eredi o i potenziali creditori possono chiedere al giudice di fissare un termine entro il quale il chiamato dichiari se accetta o rinuncia all’eredità.
Trascorso questo termine senza che abbia fatto la dichiarazione, il chiamato decade dal diritto di accettare.
E a questo punto viene meno il tempo di 10 anni per scegliere se accettare o meno l’eredità.
Accettazione espressa dell’eredità
Si effettua per atto pubblico del notaio o per scrittura privata. L’accettazione espressa è pura e semplice o con beneficio d’inventario.
In questa seconda ipotesi si ricorre quando le passività ereditate sono maggiori dell’attivo per evitare di rispondere dei debiti del defunto anche con il proprio patrimonio.
Si pone una “barriera” tra i propri beni e quelli ereditati, per cui i creditori potranno pignorare solo questi ultimi.
Trascrivere l’accettazione di eredità di beni immobili
Molto spesso nell’eredità sono compresi beni immobili: la proprietà su immobili o altri diritti reali, come l’usufrutto, la servitù. In questa eventualità bisogna che l’accettazione di eredità venga trascritta nei registri immobiliari attraverso unatto pubblico o scrittura privata autenticata da essere presentata al conservatore in copia autentica allegandoil certificato di morte, la copia autentica o estratto autentico del testamento – se si tratta di successione testamentaria – con la nota di trascrizione in doppio originale.
I soggetti minori, gli interdetti, gli inabilitati, possono accettare solo per mezzo dei loro rappresentanti, i quali accettano esclusivamente con beneficio di inventario.
I genitori del minore – o chi esercita la responsabilità genitoriale – e il curatore dell’interdetto possono accettare l’eredità a tali soggetti devoluto solo con beneficio d’inventario. Va formulata una dichiarazione e depositata nella cancelleria del tribunale del luogo dove si è aperta la successione rivolgendosi alla sezione o ufficio successioni, o ad altro ufficio a seconda del tribunale, di norma previo appuntamento.
Per legge è obbligatorio presentare una dichiarazione di successione
Anche se l’accettazione di eredità non è ancora formalmente avvenuta, entro 12 mesi dalla morte del parente estinto, la dichiarazione di successione va presentata all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente.
Non è necessaria la dichiarazione quando l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 25.823 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
La mancata presentazione della dichiarazione di successione, impedisce all’erede di poter disporre di alcuni diritti ereditati, quali ad esempio la possibilità di svincolare somme di denaro depositate sui conti correnti intestati al defunto.
Accettazione tacita di eredità con beneficio di inventario
La dichiarazione di accettazione di erederità con beneficio di inventario deve essere fatta davanti ad un notaio a scelta – non sono necessari testimoni – oppure al cancelliere del tribunale dove si è aperta la successione.
Sono necessari i seguenti documenti: documento d’identità di chi accetta e codice fiscale; certificato di morte in carta semplice o dichiarazione sostitutiva; copia dell’eventuale testamento – con estremi dell’avvenuta registrazione – ; codice fiscale del defunto; copia conforme del provvedimento di autorizzazione del Giudice Tutelare, se vi sono minorenni.
Esente da autentica e da bollo ai sensi dell’art. 37, c. 1 DPR 445/2000.
Può essere presentata ad una pubblica amministrazione nonché ai gestori di pubblici servizi e ai privati che vi consentono.
L’accettazione eredità con beneficio di inventario, prevede i seguenti costi: versamento della somma di € 294 mediante F23; marche da bollo (2 da 16 euro + 1 da 10,62 per la copia conforme da inviare all’Ufficio del territorio; le stesse per ogni ulteriore copia conforme che necessiti, ad esempio per l’erede).
Nel caso in cui l’erede non sia nel possesso dei beni ereditati la dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario si può fare entro 10 anni o nel rispetto del termine fissato dal giudice per accettare.
Se l’erede, al momento della morte del parente, si trova già nel possesso dei beni del defunto (esempio il figlio convivente con il padre al momento della morte di quest’ultimo), deve fare l’inventario entro 3 mesi dal giorno dell’apertura della successione o da quando ha saputo della eredità che gli è stata devoluta. Si può chiedere al tribunale una proroga di altri 3 mesi, salvo gravi circostanze.
In mancanza, egli diventa erede puro e semplice. Chiuso l’inventario, l’erede ha 40 giorni per accettare o meno l’eredità. In caso di inerzia, si ritiene che abbia accettato puramente e semplicemente.
Per avere il possesso dei beni, è sufficiente un possesso puro e semplice e non è necessario che vi sia anche la volontà di possedere in qualità di erede.
Può trattarsi anche di mera detenzione o affidamento temporaneo – esempio l’utilizzo dell’auto del defunto – o di compossesso su un patrimonio ereditario indiviso.
Non occorre possedere l’intero patrimonio del defunto
Si ha possesso ereditario anche in relazione all’utilizzo da parte del coniuge superstite dell’abitazione coniugale e dei relativi arredi, nonostante su di essi spetti il diritto di abitazione e di uso.
Accettazione di eredità tacita
Si ha quando l’erede compie un atto dal quale si può desumere la sua volontà di accettare l’eredità detto “comportamento concludente”, atto che non avrebbe diritto a fare se non nella qualità di erede.
Tra i comportamenti valevoli come accettazione tacita dell’eredità rientrano: il figlio che continua a vivere nell’appartamento del padre defunto; l’erede che si trova a qualsiasi titolo nel possesso dei beni ereditari, e che non predisponga l’inventario dei beni entro 3 mesi dall’apertura della successione, viene considerato erede puro e semplice, come se avesse accettato; la donazione, la vendita o la cessione di uno dei beni ereditati; il prelievo di somme dal conto corrente del defunto; la riscossione da parte del chiamato di un assegno rilasciato al defunto in pagamento di un suo credito; il pagamento dei debiti ereditari con denaro prelevato dal patrimonio ereditario. Non si considera accettazione tacita il pagamento delle spese funerarie del defunto.
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Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è analista finanziario e trader.
Commenti
4 risposte a “Accettazione di Eredità Casa: Costo, Trascrizione, Tacita”
Sono Daniela, e vorrei sapere se la registrazione alla conservatoria dei registri catastali (catasto) per poter vendere, la cifra citata sopra ( da 400 a 700 ) euro come compenso dal notaio si riferisce ad erede?
Noi siamo tre eredi di una casa.
Grazie
Purtroppo sì. E’ quanto mi ha richiesto il notaio, è il costo ad erede.
nel mio caso il notaio ha incassato la cifra per ogni accettazione dividendo la cifra per il numero dei convenuti eredi interessati all’accettazione ed alla relativa trascrizione. mi spiego meglio: 1 immobile ed 1 de cuius e 3 eredi.
la cifra è stata pagata una sola volta divisa per TRE
Scusa poiché sono interessata al problema, ti chiedo vendita di casa dei genitori defunti 30 anni fa,e morte di alcuni figli eredi, chi no figli e chi senza. Fatte tutte le successioni, 18 eredi fra figli viventi e nipoti. Per vendere la casa quanto costa l accettazione dell eredità? Esempio euro 400 per 19 eredi oppure per ogni successione ?