Aliquote IVA in Italia e nel Mondo

Oggi vediamo cos’è l’IVA e le varie aliquote IVA in Italia e negli altri paesi del mondo. L’IVA è la tassa sui beni acquistati o sul loro utilizzo, un’imposta che grava direttamente sull’ultimo acquirente di un determinato prodotto. quando si va in un negozio e si acquista un elettrodomestico, ad esempio, il prezzo è diverso dal valore reale di quell’elettrodomestico: il motivo è che su di esso si paga un’imposta al 22%, ovvero l’IVA.

Questa tassa esiste non solo in Italia, ma in tutta l’Unione Europea, ed è anzi una tassa facente riferimento ad una normativa comunitaria. Con l’avvento della moneta unica nel 2001, infatti, sono venuti meno i cambi di valuta che si dovevano fare se ci si spostava da un paese all’altro. Allo stesso tempo, però, dato il diverso potere d’acquisto dei diversi paesi UE ( come potete leggere sotto) anche sotto un’unica moneta, l’IVA è servita per riequilibrare le differenze di prezzo di molti beni sia di prima che di seconda necessità, ma soprattutto è stata una norma che ha posto un freno al cosiddetto shopping di frontiera.

Come si può vedere bene dallo schema sotto, sapendo che in un paese limitrofo un bene sarebbe costato meno della metà, molti cittadini di vari paesi attraversavano i confini in maniera spasmodica, falsando il commercio locale e nazionale.
Per questo è stata creata l’IVA con le sue diverse aliquote.
Aliquote IVA in Italia e nel Mondo, novità 2019

Cosa significa la sigla IVA e a quali beni o servizi si applica

 

IVA significa Imposta sul Valore Aggiunto, quindi imposta che si paga solo sul surplus di valore che l’oggetto ha acquisito in fase di commercializzazione (escluso, insomma, il suo valore reale iniziale). L’IVA che il cliente paga può essere su un bene o su un servizio. Essa si applica principalmente:

  • alla gestione d’impresa;
  • all’esercizio di un’arte o di una professione al servizio di terzi;
  • alle importazioni;
  • alle operazioni e transazioni economiche interne all’Unione Europea.

Tutti gli acquisti compiuti all’ingrosso o direttamente nel luogo dove il prodotto o il servizio è disponibile non beneficiano dell’IVA, che è quindi una tassa specifica per i commercianti e per gli esercenti che ricaricano il prezzo al consumatore facendo pagare a quest’ultimo i loro sforzi, la manodopera o la professionalità messa a disposizione del cittadino.
Ad esempio, un commerciante di vestiti che si serve all’ingrosso presso una rivendita di tessuti paga un’IVA molto bassa e direttamente al produttore che mette a disposizione i beni. Il consumatore che acquista un capo d’abbigliamento in una boutique, invece, paga il prezzo pieno del capo d’abbigliamento e in aggiunta quello dell’IVA, che il proprietario della boutique impone per essersi procurato i beni ed averli messi a disposizione di vendita.

 

Aliquote IVA: su cosa realmente si paga l’IVA e quali sono le fasce di pagamento

 

Le aliquote e i calcoli di pagamento dell’IVA sono differenziati a seconda del bene o del servizio commercializzato:

  • l’IVA minima al 4%: essa si impone sui beni di prima necessità, quindi quelli agroalimentari ed alimentari in generale, nonché sui quotidiani;
  • aliquota al 10%: essa si applica sulle forniture elettriche e di gas per le abitazioni, sull’acquisto di medicine e su servizi terziari riguardanti la ristorazione, gli alberghi o altri tipi di acquisto di servizi para-alimentari o di ricovero;
  • aliquota al 22%: quella che si applica sui beni veri e propri, i cosiddetti beni di consumo non necessari ma velleitari, che possono essere acquistati in maggiore o minore quantità a seconda della disponibilità economica e del potere d’acquisto del denaro in un determinato momento storico.

Servizi esenti da IVA:

Alcuni beni e servizi sono per legge privi di IVA: sono quelli che hanno un forte valore culturale, benefico o sociale per il luogo dove sono inseriti, oppure che sono diretti a fasce di popolazione protette e meritevoli di avere un servizio efficiente ed a basso prezzo (come ad esempio i bambini). I servizi che non sottopongono il cittadino al pagamento dell’IVA sono:

  • scuole per l’infanzia e asili
  • enti ed istituzioni museali
  • enti che forniscono servizi educativi o ricreativi
  • enti sociali
  • enti di cura fisica e psicologica

L’Iva aumenta lentamente: dall’attuale 22% fino ad arrivare al 25,5% nel 2018. L’aumento dell’IVA sarà dipendente dalla spending review cioè: se non si rispetteranno i parametri di spending review, una clausola di salvaguardia farà aumentare automaticamente l’IVA come segue.
E’ stata approvata alla Camera il via libera della Legge di Stabilità, che molti organi di stampa sembrano snobbare, ma che porterà il regime di tassazione italiano ad uno dei più alti del mondo in assoluto, da vero e proprio RECORD MONDIALE.

Vogliamo aiutare le imprese a riprendersi, a crescere, creare posti di lavoro  e quindi ripresa economica.
ma é questo il modo giusto?

Aliquote IVA in Italia

 

A Noi ci sembra proprio di no, chiamateci ‘liberisti’ ma avere in pratica l’IVA più alta del mondo non crediamo aiuti la vendita di beni e servizi nel Nostro paese.
Gli aumenti dell’IVA in futuro secondo la Legge di Stabilità:
NEL 2016

  • – l’Iva ordinaria (che oggi è del 22%, ossia per gran parte dei beni di consumo) passerà al 24%;
  • – l’Iva agevolata (che oggi è al 10%) salirà al 12%.

NEL 2017

  • – l’Iva ordinaria salirà dal 24% al al 25%
  • – l’Iva agevolata sfiorerà il 13%.

NEL 2018

  • – l’Iva ordinaria arriverà dal 25% al 25,5%.
  • – l’Iva agevolata resterà al 13%.

 

Autore

  • Massy Biagio

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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