Nel 2005 il Governo Berlusconi con l’art. 3 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203, apriva ufficialmente “Riscossioni S.p.a.” che poi cambierà il nome in Equitalia, una agenzia di riscossione che aveva l’intento di far confluire in 1 unico ente, tutti i vari piccoli enti di riscossione che c’erano stati fino ad allora, come scopo principale aveva quello di ‘venire incontro al cittadino’, ma con il tempo, come ogni agenzia di riscossione è diventata molto antipatica a tutti gli italiani, specialmente per le spese accessorie ed interessi di mora particolarmente alti che venivano calcolati sulle temute ‘cartelle di Equitalia‘, che non sono altro che i debiti che i cittadini non hanno pagato alla Pubblica Amministrazione, aumentati degli interessi di mora e delle spese accessorie.
Per questo motivo, con il tempo, Equitalia è stata vista dai contribuenti sempre più una agenzia che ‘sfruttava’ i cittadini, invece di aiutarli.
Ci sono delle regole infatti che fanno si che questa agenzia di riscossione sia meno implacabile delle agenzie di riscossione private.
Secondo quanto ha detto Renzi, entro 6 mesi ( quindi intorno ad Maggio 2017) Equitalia dovrebbe essere assorbita dall’Agenzia delle Entrate.
Qui dobbiamo iniziare a fare delle ipotesi, visto che non si sa nulla di certo. Renzi ha detto che sicuramente i debiti rimangono ( ovviamente) ma ci sarà un sostanziale calo degli interessi passivi.
Difficile dire che il calo degli interessi ci sarà da subito, se il calcolo sarà retroattivo (praticamente impossibile anche perchè poi subentra un discorso di Bilancio preventivo dello Stato) o da quando partirà.
Probabilmente, dal momento in cui tutta Equitalia sarà spostata all’interno dell’Agenzia delle Entrate, allora in quel preciso momento, anche gli interessi diminuiranno.
Gli interessi di Equitalia scompariranno del tutto?
No, ovviamente no, gli interessi negativi per un debitore ci sono per diversi motivi, uno dei quali è stimolarlo a pagare il debito.
Un sostanziale cambiamento dovrebbe essere fatto anche per quanto riguarda le riscossioni anticipate.
Ora come ora si danno prima degli avvisi, poi c’è il fermo dei beni mobili ( automobili, motocicli, ecc.) quindi il pignoramento poi la vendita all’asta.
Chi non ha mobili come moto o macchine, Equitalia di solito si rifà su seconde case o appezzamenti di terreno, 1/5 dello stipendio o 1/5 della pensione e molto probabilmente, questo tipo di riscossione coatta rimarrà.
Aggiornamento Equitalia non scompare cambia solo nome, in arrivo però la rottamazione delle cartelle
Equitalia chiude. L’annuncio roboante del Governo Renzi genera facili illusioni. In primo luogo è chiaro a tutti che le tasse si devono pagare e chi non le paga deve essere perseguito affinché paghi il dovuto. In secondo luogo è evidente che “cancellare” Equitalia non è altro che un’operazione di propaganda. Si cambia il nome ma non la sostanza. Equitalia verrà assorbita dall’Agenzia delle Entratee verosimilmente questo dovrebbe favorire il recupero del dovuto. In più l’annuncio è solo parziale. Soggetto ad approfondimenti. Sono previsti, al momento, 6 mesi per far convergere Equitalia in altro ente.
La rottamazione delle cartelle con la chiusura di Equitalia
Stando ai fatti, la questione più interessante per il contribuente riguarderebbe la cosiddetta “rottamazione” prevista dal decreto varato dall’Esecutivo insieme alla Legge di Bilancio. Interesserà 3.1 milioni di contribuenti e 100 miliardi di euro di cartelle esattoriali accumulate. Si applicherà la cancellazione delle sanzioni e degli interessi di mora. Sarà quindi ridotta la somma da pagare ma non sarà un condono.
Le cartelle rottamabili
Le cartelle soggetto di rottamazione sarebbero tutte quelle di Equitalia notificate entro il 31 dicembre del 2016: emesse per il recupero delle somme dovute al Fisco; per i debiti verso l’Inps, quelle delle contravvenzioni e i tributi locali.
La chiusura di Equitalia non porterà nessun condono
Il Governo “sottovoce” agli “elettori” spiega che “le tasse si pagano tutte, fino all’ultimo centesimo”. E’ previsto il pagamento integrale dell’imposta. Il provvedimento di sgravio delle sanzioni potrebbe interessare anche i ruoli emessi per il mancato pagamento dell’Iva, che è un’imposta “comunitaria” in quanto una quota va a finanziare il bilancio dell’Unione Europea, che su quel tributo non ammette sanatorie o sconti.
Gli incassi dopo che Equitalia chiude
Ufficialmente lo scopo è agevolare i contribuenti. Praticamente l’obiettivo è provare a recuperare soldi. Diverso, infatti, sarebbe stato rivedere il sistema sanzionatorio nel suo complesso e la filosofia della riscossione. Tornando al provvedimento, di cui si attende il testo definitivo, interessa le cartelle che gli italiani stanno già pagando con la rateizzazione per un ammontare di 35 miliardi di euro e quelle che Equitalia andrà ad emettere. Si stima in questo secondo caso 51 miliardi alla fine dell’anno scorso più quelle del 2016. Complessivamente un importo pari a 100 miliardi di euro “nominali”. Al netto di sanzioni e more l’esecutivo prevede per il prossimo anno un gettito aggiuntivo di all’incirca 4 miliardi di euro.
Chiusura Equitalia, la modalità di pagamento
C’è da aspettare l’emissione di una nuova cartella “alleggerita” da saldare in un unico pagamento o a rate. La bozza del decreto prospetta una dilazione fino a 36 rate pari a 3 anni. Chi già sta pagando con la rateizzazione potrà accedere ad uno sgravio di sanzioni, aggi e interessi di mora sulle rate ancora dovute, ma non dovrebbe ottenere sconti su quanto già pagato.
Le cartelle esattoriali emesse da Equitalia alle quali potrà essere applicata la “rottamazione” avranno quindi un ammontare di 100 miliardi. Il provvedimento è stato approvato “salvo intese”, quindi con alcuni punti ancora da definire. Si tratta di 100 miliardi “nominali” dal momento che, con la cancellazione delle sanzioni e degli interessi di mora, la somma che dovrebbe essere incassata è inferiore. Il Governo punta ad aumentare le probabilità di incasso considerati gli incentivi. L’esecutivo ha già previsto e quindi messo a Bilancio, per il prossimo anno, un gettito aggiuntivo di all’incirca 4 miliardi di euro.
Profonda crisi economica
Enrico Zanetti ha dichiarato che “negli ultimi 2 anni di profonda crisi economica è stata riaperta ben 3 volte la possibilità di rateizzare le cartelle di Equitalia: è evidente che ci sono molte imprese e famiglie che non riescono materialmente a rientrare, se gli chiediamo, oltre al dovuto, anche sanzioni ed interessi”. L’esponente del Governo allontana il termine “condono”.
Saldare il debito con l’amministrazione pubblica
Con la rottamazione si potrà saldare il debito con la pubblica amministrazione pagando solo l’imposta o la multa e gli interessi per il ritardato pagamento. Si tratta di interessi per aggiornare, attualizzandola, l’entità del debito rispetto al momento in cui è maturato. Ad essere sgravate le sanzioni e gli interessi di mora, che scattano dal momento della notifica della cartella. Si tratta di interessi aggiuntivi rispetto a quelli per il pagamento tardivo con l’obiettivo scopo di penalizzare i contribuenti che non tengono in conto le richieste pervenute dal Fisco.
Dovrebbe essere cancellato o essere sensibilmente ridotto, anche il cosiddetto onere di riscossione, l’aggio percepito da Equitalia come corrispettivo del servizio di riscossione svolto per conto dei creditori. La commissione ammonta al 3% del dovuto se la cartella viene pagata entro 2 mesi dalla data di notifica e sale al 6% in seguito.