Lo Spread è un Imbroglio? Scopri cos’è lo Spread

Per mesi, tra il 2010 e il 2011 i mass-media italiani hanno puntato sul fatto che lo Spread era troppo alto.

Vero: era molto alto, ma cosa è successo dopo, che con un colpo di telefono da Bruxelles il governo Berlusconi é andato in crisi, é caduto ed è stato messo Monti, poi Letta, quindi Renzi a capo del governo italiano? Cosa accade ora che lo Spread è 1/4 rispetto a quello di 3 anni fa?
Per l’economia le cose sono cambiate, ma in peggio.
Sì, perché se è vero che lo spread si é abbassato, è anche vero che si é alzato il numero dei disoccupati, per non parlare dei giovani disoccupati , vero e proprio dramma dell’Italia del 2014.
Una generazione intera che ha pochissime speranze di trovare un lavoro: solo 1 giovane su 2 lavora, il 43 per cento sta a casa.
Voi cosa ne pensate di questo cartello pubblicato da Brunetta poco fa e intitolato “Il grande imbroglio dello Spread”?
Si stava meglio quando si stava peggio?

Il vero problema dell’economia italiana era lo spread?

La crisi del governo Berlusconi IV nel 2011 è stata strettamente legata all’aumento dello spread, il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund), considerato un indicatore del rischio di investimento in Italia.

Cause della crisi:

  • Preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico italiano: L’alto debito pubblico italiano e la mancanza di riforme strutturali per promuovere la crescita economica avevano suscitato preoccupazioni sulla capacità dell’Italia di ripagare il suo debito.
  • Instabilità politica: La debole maggioranza parlamentare di Berlusconi e gli scandali personali che lo coinvolgevano avevano indebolito la sua leadership e la fiducia nella stabilità del governo.
  • Crisi del debito sovrano europeo: La crisi del debito sovrano in Europa, iniziata in Grecia, aveva messo sotto pressione i paesi più indebitati, tra cui l’Italia.
  • Lettera della BCE: Nell’agosto 2011, la Banca Centrale Europea (BCE) inviò una lettera al governo italiano chiedendo l’adozione di misure urgenti per ridurre il debito e ripristinare la fiducia dei mercati.

Conseguenze:

  • Aumento dello spread: Lo spread tra BTP e Bund aumentò rapidamente, raggiungendo livelli record, riflettendo la crescente preoccupazione degli investitori sulla capacità dell’Italia di onorare il proprio debito.
  • Dimissioni di Berlusconi: A novembre 2011, Berlusconi si dimise a causa della perdita della maggioranza parlamentare e delle crescenti pressioni dei mercati finanziari.
  • Governo tecnico Monti: Il governo Berlusconi fu sostituito da un governo tecnico guidato da Mario Monti, che adottò misure di austerità per ridurre il deficit e ripristinare la fiducia dei mercati.
  • Impatto sull’economia: L’aumento dello spread e le misure di austerità ebbero un impatto negativo sull’economia italiana, portando a una recessione e a un aumento della disoccupazione.

Conclusioni:

La crisi del governo Berlusconi IV e l’aumento dello spread nel 2011 sono stati eventi cruciali nella storia recente dell’Italia, mettendo in luce le vulnerabilità dell’economia italiana e la sua dipendenza dai mercati finanziari. L’esperienza ha dimostrato l’importanza di mantenere la stabilità politica e di adottare politiche economiche sostenibili per garantire la fiducia degli investitori e la crescita economica.

 

Si tratta di un cartello sicuramente semplicistico e riduttivo, ma che fa sicuramente riflettere.
Se é vero che avere un Spread basso come ora è molto meglio per le Nostre casse, è pure vero che il problema dello spread era solo 1 dei problemi della Nostra economia, che sono anche una spesa pubblica troppo alta e relative tasse troppo alte.

Autore

  • Massy Biagio

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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