Ultimamente stiamo assistendo ad una sorta di ‘razzismo economico’, che tende a sottolineare le possibili conseguenze nefaste del fatto che molte aziende italiane stiano – o sono state – per essere vendute ai cinesi.
In effetti , grandissime realtà come le Assicurazioni Generali, o la società di metanodotti Snam, o la società di distribuzione elettrica Terna, stanno facendo questo passaggio ed assistiamo ad un sempre maggior numero di nuove aziende grandi e piccole che aprono e i cui proprietari sono cinesi.
Le imprese cinesi in Italia sono cresciute del 6,1% a fronte del -1,6% di quelle italiana.
- Quello che fa più impressione però è che i cinesi che aprono in Italia una ditta non fanno più come anni fa, che spediscono i soldi guadagnati in Cina, infatti le rimesse sono diminuite in percentuale, il che significa che qui si trovano bene, e stanno costruendo il proprio futuro in Italia, diventando a tutti gli effetti delle famiglia italiane, seppure di etnia cinese.
- E’ un bene o un male?
- Secondo chi scrive é certamente un bene, al contrario di chi grida all’invasione, Noi pensiamo che la multiculturalità non possa che far bene al nostro paese.
- L’esempio più lampante ce lo danno gli Stati Uniti d’America, dove un crogiolo di culture si è unito per formare la più grande potenza mondiale.
Ovviamente la politica italiana deve stare attenta a non riempirsi di buonismo che a volte fa rima con masochismo.
- Tutti devono rispettare le leggi italiane e chi viene qui per delinquere deve essere punito ed anche molto severamente. Non stiamo parlando solo delle leggi della giustizia penale, ma anche le leggi e i regolamenti economici.
- In un’economia globalizzata, l’economia italiana non potrà che ricevere dei buoni frutti da una multiculturalità dei proprio imprenditori, imprenditori che sì importano dagli altri paesi ma che esportano anche prodotti italiani, che a volte sono ricercatissimi come i prodotti alimentari o di abbigliamento.