I disabili vincono una battaglia giustissima: l’indennità di accompagnamento per disabili non costituisce reddito ISEE, lo ha stabilito il Consiglio di Stato oggi, che ha depositato questa sentenza.
La vicenda di come si è giunti a questa importante sentenza del Consiglio di Stato che dice che l’indennità di accompagnamento per i disabili non può essere paragonata al reddito e quindi fare reddito ISEE è piuttosto intricata.
Mesi fa il TAR aveva detto che l’indennità di accompagnamento che ricevono i disabili gravi doveva considerarsi reddito e che quindi, al momento del conteggio ISEE questa doveva figurare.
Non bisogna mettere nell’ISEE l’indennità di accompagnamento per disabili.
Naturalmente però, la quasi totalità delle persone che soffrono varie invalidità non ce la fa nemmeno fisicamente a lavorare e quindi molti di loro devono fare domanda per avere dei piccoli aiuti, perciò devono rientrare nei parametri del modello ISEE.
Al momento di fare la domanda però, la loro indennità di accompagnamento poteva fare reddito, quindi sommarsi a quella degli altri familiari, tanto che gli invalidi potevano rischiare di non rientrare in tutti quei giustissimi privilegi di cui hanno bisogno.
Questa sentenza porta giustizia dove prima c’era ingiustizia.
Chissà se ora le associazioni di proprietari di casa si batteranno per far togliere il reddito da fabbricati nell’ISEE?
I proprietari di casa, come già abbiamo accennato, possono trovarsi nell’incredibile posizione di non avere un lavoro, di non avere un reddito e di non poter rientrare nei parametri del Modello ISEE solo perchè abitano in una grande casa che gli alza il reddito, un reddito però che non è fatto di soldi veri, ma solo di numeri; speriamo che l’esempio dell‘indennità di accompagnamento per disabili, riesca a scuotere le coscienze anche per i piccoli proprietari di casa.