TARI: calcolo tassa sui rifiuti 2019

Tari calcolo della tassa sui rifiuti 2019: novità per quanto riguarda il calcolo della tassa sui rifiuti, il metodo per calcolare la TARI 2019 é infatti cambiato.
Per quanto riguarda il calcolo e il successivo pagamento della Tari (ex tassa sui rifiuti) la nuova procedura che permette di conoscere la superficie catastale degli immobili risulta attualmente ininfluente.
Torniamo a parlare di una delle imposte con gli importi più alti per una famiglia.
La tassa sull’immondizia infatti, é rispetto alle altre bollette da pagare la cosa che può mettere in difficoltà il bilancio di qualsiasi famiglia il cui reddito totale è non molto alto, se volete invece saperne di più sui rimborsi dovete andare al link.

Tari calcolo della tassa sui rifiuti

Sia se in una casa ci sono molto componenti familiari, sia se in una casa ci abita una sola persona ma i metri quadri sono molti, diciamo oltre i 150 – 200 , l’importo della TARI può arrivare a superare i mille euro all’anno, e non sono pochi per una famiglia in cui magari lavora una sola persona e che non rientra in qualche beneficio ISEE.

Se una famiglia con 4 persone deve pagare 1.000 euro di TARI per l’immondizia che butta, se la famiglia è monoreddito, con per esempio il capofamiglia con uno stipendio fisso di 1.200 euro nette, con tanto di tredicesima e quattordicesima, quindi con un reddito che inizia ad arrivare a circa 15 mila euro all’anno, ma che deve mantenere 2 figli a scuola in più la moglie che non lavora, come può permettersi di pagare anche una cifra simile di spazzatura?

Il riciclaggio dei rifiuti è diventato uno dei business più remunerativi della Nostra società, un business che in Italia vede aziende legate alla mafia o alla criminalità organizzata in prima fila a lavorare, aziende che chiedono molto di più del dovuto agli enti pubblici, cioé dai Comuni, aziende che andrebbero controllate non solo a livello di sicurezza ambientale, ma anche come spendono i milioni di euro che guadagnano, aziende che hanno in pratica il monopolio del riciclaggio rifiuti e che possono spuntare prezzi ai Comuni di tutto rispetto per avere gli appalti.

Infatti per la quantificazione della Tari l’attuale normativa (comma 645 della legge n. 147 del 2013 prevede che per gli immobili a destinazione ordinaria, categorie catastali A, B e C) la superficie imponibile è comunque costituita da quella calpestabile dei locali e delle aree suscettibili di produrre rifiuti.
Tale tipo di criterio dovrà comunque essere utilizzato sino a quando non verranno attuate le procedure di interscambio tra Comuni e Agenzia delle Entrate che sono previste dal comma 647, in relazione al quale viene determinata la superficie che viene assoggettata alla Tari (pari all’ 80 % di quella catastale).

Al fine di completare il quadro normativo la normativa attuale prevede che l’utilizzo delle superfici catastali per il calcolo della Tari decorre comunque dal 1° Gennaio successivo alla data di emanazione di un provvedimento da parte del Direttore dell’Agenzia Entrate.

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TARI, calcolo della tassa sui rifiuti:

In ogni caso sarà necessario effettuare preventivamente un accordo che stabilisce l’avvenuta completa attuazione delle disposizioni previste al comma 647.
Pertanto qualora l’accordo Stato – Città ed il conseguente provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate dovesse arrivare entro Dicembre 2017, a partire dal 2019 sarebbe possibile applicare la Tari sulla base dell’ 80 % della superficie catastale indicata in visura.
Del resto, con la legge n. 311 del 2004, i Comuni utilizzano le superfici elaborate sulla base di planimetrie catastali quale riferimento per l’effettuazione dei controlli sulla correttezza delle dichiarazioni.
Inoltre occorre ribadire che già in sede di Tarsu l’articolo 70 del D. Lgs 507/1993 aveva previsto che a partire dalla data del 1° gennaio 2005, per gli immobili a destinazione ordinaria, la superficie di riferimento, non potesse essere in ogni caso inferiore all’ 80 % della superficie catastale.

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Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Scrivo di economia, finanza, lavoro, pensioni e tasse su vari siti, dove ho collaborato dal 2007, quando si è avvicinato al mondo del web.

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